Uno degli slogan più famosi della pubblicità è quello di un’azienda di prodotti cosmetici: “Perché tu vali”. Questo slogan risale a diversi decenni fa ma è a tutt’oggi estremamente moderno in quanto sottolinea che il valore del prodotto commercializzato non sta tanto nel prodotto quanto nella persona che lo usa. Assegnare un valore all’utilizzatore del prodotto o del servizio è quello che si fa esattamente oggi, quando scaricando ed installando una applicazione sullo smartphone personale si accetta lo scambio fra il prodotto stesso, gratuito, ed i dati personali. Spesso non sono solo i dati anagrafici ma, dando un consenso più ampio, si consente all’applicazione di intercettare spostamenti, pagamenti, acquisti, click di interesse sulle pagine del web, permettendo così una raccolta di informazioni che confluiscono sui sistemi di intelligenza artificiale che, nei casi più comuni, realizzano campagne di promozioni commerciali e di marketing mirate.
In poco più di venti anni la classifica delle più importanti aziende mondiali per capitalizzazione è totalmente cambiata. Da una lista delle più grosse società comprendente prevalentemente compagnie che fondavano la propria ricchezza sull’energia e, in particolare, sul petrolio si è passati ad una classifica dove i giganti dei capitali sono aziende che hanno come materia prima il dato.
Se Amazon è diventato un fedele alleato per chi acquista online è dovuto soprattutto a come sono stati utilizzati i big data per attuare un marketing personalizzato che in qualche caso potrebbe sembrare vero e proprio stalking. Amazon.com è leader nella raccolta, archiviazione, elaborazione e analisi delle informazioni personali di ogni cliente come mezzo per determinare come gli acquirenti on line spendono i loro soldi. L'azienda utilizza analisi predittive per il marketing mirato per aumentare la soddisfazione del cliente e fidelizzare l'azienda. Molti clienti si sentirebbero a disagio se sapessero quanto il rivenditore sa di loro e dei prodotti che acquistano.
Non esiste settore nel quale i Big Data non trovino oggi una collocazione ed anche il settore dei giochi online, d’azzardo o di intrattenimento, ha trovato prevedibile applicazione. L’industria del gambling e dei casinò online utilizza sempre più i big data per sviluppare giochi personalizzati in base alle esigenze dei diversi giocatori. I più grandi operatori del settore possiedono ingegneri dedicati a questo tipo di analisi. Tuttavia, possiamo dire che i primi ad analizzare i big data per migliorare il loro business sono stati i bookmaker online, che lo hanno fatto per generare le migliori quote e strumenti personalizzati per ciascun utente, come bonus e offerte varie.
Anche i migliori scrittori del mondo hanno spesso difficoltà a scrivere testi su argomenti complessi e astratti in un modo che risulti coinvolgente e attraente per un pubblico che sia interessato a leggere un articolo, un’analisi approfondita o un report. Per fare sì che un argomento possa essere più facilmente comunicabile si adotta il linguaggio della grafica, delle immagini o addirittura dei cartoni. Esistono società di consulenza e di scienza dei dati che hanno compiuto uno sforzo notevole per comunicare i risultati di analisi scientifiche attraverso rappresentazioni grafiche.
Ogni giorno circa 75 milioni di utenti si attivano per utilizzare Excel, il più famoso strumento per organizzare dati aziendali o personali, per creare report e grafici, per pianificare progetti. Molti di questi utenti non hanno veramente mai imparato ad usarlo in quanto si limitano ad un utilizzo basilare, fino a quando non si trovano ad affrontare questioni di gestione del dato più complesse.
Dal primo rilascio nel 1985 Excel si è molto evoluto ma continua a conservare una funzionalità ed un’interfaccia semplice e per tutti che lo rende appetibile per ogni tipologia di utilizzatore. Il facile approccio ad Excel ci induce ad alcune considerazioni.