Le forze militari che oggi stanno conducendo l'offensiva NATO contro Slobodan Milosevic, si devono preparare a combattere contro un altro pericoloso avversario: il baco dell'anno 2000 in agguato nei computer che controllano la maggior parte degli armamenti con elevata tecnologia. Come ogni azienda, ogni istituzione ed ogni individuo, anche gli eserciti sono dipedenti dai computer. Nel caso degli eserciti, il problema è quantitativamente superiore ad ogni altra azienda presente su pianeta. Ad esempio il Dipartimento della Difesa Americano ha personale ed equipaggiamenti diffusi in oltre 660 punti intorno al globo, utilizza circa un milione e mezzo di computers e 28,000 sistemi, alcuni dei quali altamente vulnerabili al problema dell'anno 2000.
La potenza militare americana è diventata tale in quanto è riuscita, con l'uso dei computer, a collezionare una gigantesca quantità di informazioni per consentire attacchi molto precisi ed accurati. Questo successo, oggi, rischia di tradursi in un tallone d'Achille proprio a causa del baco Y2K. Due sono i problemi principali che preoccupano i governi di molte nazioni: da un lato, a causa del possibile malfunzionamento dei sistemi di controllo militari, è possibile che possano presentarsi momenti in cui i sistemi di difesa non siano in grado di rispondere ad un attacco, dall'altro potrebbero verificarsi involontarie azioni militari con il conseguente rischio di una reazione da parte dell'attaccato.
Durante la Guerra del Golfo, un attacco da parte di un missile Scud iracheno ha colpito le caserme di Daharan in Arabia Saudita. Il sistema di segnalazione radar dell'attacco non ha avvertito il sistema antimissilistico dell'attacco in quanto gli orologi dei due computer non erano sincronizzati. L'attacco dello Scud ha ucciso 28 soldati americani e questa risulta la maggiore perdita militare prodotta da un singolo raid. Il software per correggere il problema del clock era disponibile ma non ancora installato. Gli ufficiali americani sono preoccupati perché un errore Y2K potrebbe portare alla guerra nucleare se i sistemi sovietici di preavviso dovessero fornire errate segnalazioni. Sia nella forza missilistica americana che in quella russa, la decisione di lanciare un missile è compiuta da un essere umano e non da computer e quindi la possibilità che si verifichi un lancio preprogrammato è considerata virtualmente inesistente. Vi è, invece, una maggiore possibilità che una delle parti possa lanciare un missile a causa di una falsa informazione proveniente dai propri computer. Per evitare che i russi compiano un tale terrificante errore, gli Stati Uniti hanno offerto di realizzare attrezzature in un centro missilistico del Colorado, in modo che il personale russo riceva immediata segnalazione dei lanci e possa diffondere la stessa a Mosca. La proposta è nata durante il meeting di Settembre fra Clinton e il presidente Boris Yeltsin.
La priorità massima nella risoluzione di potenziali malfunzionamenti è stata data agli elaboratori che controllano armamenti nucleari sia di terra che sottomarini. Per tutti gli altri sistemi viene fatta una distinzione fra sistemi mission-critical e non, cioè fra sistemi a diverso grado di criticità. Solo un terzo dei sistemi elaborativi militari sono designati con un indice di elevata priorità mission-critical. Invece solo metà dei sistemi non mission-critical sono stati verificati ed aggiornati con software per garantire la compatibilità con Y2K.
E' difficile immaginare quale influenza abbia tutto ciò nella missione NATO in Serbia; viene da pensare che dovendo armare un cacciabombardiere e dovendo scegliere fra due missili con diverso periodo di fabbricazione, a parità di ogni altra condizione verrà scelto quello con data più vecchia.