Dipendenti e consulenti di società di servizi che sono stati messi parzialmente o totalmente in smart working hanno compreso quanto le riunioni da remoto siano diventate il male necessario del posto di lavoro moderno e condizionato dalla pandemia. In queste condizioni il calo della produttività è abbastanza evidente e a questo si aggiunge una diminuzione di entusiasmo peraltro già presente quando le riunioni si tenevano in presenza.
La tecnologia delle applicazioni per teleconferenza è in una nuova fase creativa per offrire funzionalità che migliorino il livello di partecipazione e coinvolgimento degli incontri a distanza tenendo conto che un maggior numero di aziende conserverà questo tipo di rapporto con dipendenti remoti. L’idea è di utilizzare anche in questo ambito l’intelligenza artificiale.
Le aziende che sviluppano strumenti per la gestione degli incontri virtuali stanno affrontando nuove tematiche e nuove sfide nell’implementazione delle loro applicazioni e, fra queste, è interessante il tema dell’interpretazione del linguaggio del comportamento delle persone che sono presenti e vedono e ascoltano tramite lo schermo del proprio dispositivo. Il feedback offerto dalla platea in presenza mentre si sta presentando un prodotto o illustrando una presentazione è particolarmente importante per il protagonista dell’intervento e potrebbe essere utile riceverlo anche quando la riunione è organizzata a distanza. Utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale è possibile tradurre i gesti di approvazione dei partecipanti in icone digitali che sono generate automaticamente e presentate all’oratore su un proprio pannello. Inoltre, il software potrebbe essere in grado di utilizzare il riconoscimento automatico delle espressioni e delle emozioni per offrire una valutazione sul grado di attenzione dei partecipanti presenti. Questa metrica costituisce il feedback che normalmente riceveremmo in un’aula e che induce a procedere su un argomento piuttosto che interromperlo e cambiarlo per attirare nuova attenzione.
Il riconoscimento delle emozioni si basa sul tentativo di mappare le espressioni facciali, il sollevamento del sopracciglio, la forma della bocca, l'apertura delle pupille e riuscire a rappresentarlo come un dato che, successivamente, può essere convertito graficamente in uno stato emozionale. I software di riconoscimento hanno bisogno di notevole addestramento per evitare di sovrastimare o di sottostimare le emozioni e fra queste le più impegnative in termini di algoritmi impiegati sono la vergogna, la timidezza, gli atteggiamenti di rispetto. Peraltro, se gli atteggiamenti assoluti sono di non facile riconoscimento, diventa più agevole intercettare una modifica del comportamento durante il periodo di coinvolgimento della riunione. Se gli occhi si fanno via via più piccoli è possibile che si stia rilevando un affaticamento progressivo con conseguente calo di attenzione e interesse.
E’ certo che soluzioni tecnologiche di questo tipo aggiungono metriche oggettive nella valutazione del comportamento degli individui e per questo stimolano un notevole interesse per le società di reclutamento di personale le quali avrebbere a disposizione elementi per valutare l’interesse verso un candidato basandosi su movimenti facciali e del corpo e sulla voce.