L’utilizzo delle app per smatphone sta progressivamente trasformandosi in una battaglia continua di violazioni di privacy, intrusioni e, per immediata conseguenza, divieti e censure all’uso stesso ad un livello geopolitico globale.
Fra India e Cina sta accadendo proprio questo e non è escluso che nei prossimi anni il “conflitto” possa estendersi ad altre aree della terra.
Recentemente in India il ministero per l’Information Technology del Paese ha vietato quasi 60 applicazioni per dispositivi mobili di origine cinese per i pericoli legati alla sicurezza e alla privacy dei dati. Fra le più famose vi sono WeChat e TikTok che sono state scaricate centinaia di milioni di volte in India. Il divieto comporta forti limitazioni al comportamento degli utenti che, ad esempio, non possono più fruire di semplici e quotidiani strumenti di comunicazione. Ai divieti si aggiungono le restrizioni di origine commerciale che sono in atto da parte del governo statunitense nei confronti di società cinesi, causate da violazioni di diritti umani e di proprietà intellettuale. I divieti e le limitazioni si incrociano anche tra altri paesi. La Russia, ad esempio, ha soppresso LinkedIn, mentre il Brasile ha bloccato diverse volte l’utilizzo di WhatsApp.
Tornando al conflitto fra Cina e India, le società Internet cinesi hanno avuto molto successo nell'enorme mercato Internet dell'India, che tra l’altro rappresenta oltre un terzo della popolazione online globale. L’ India è il più grande mercato di TikTok per download, UC Browser, realizzato da una consociata della cinese Alibaba, è il secondo browser mobile più utilizzato in India dopo Chrome di Google. Agli operatori di app store come Google e Apple verrà ora chiesto di impedire agli utenti indiani di scaricare o aggiornare le app vietate e si ipotizza che vengano bloccati i servizi di appa già scaricate.
Ora si vedrà come risponderà la Cina, ma risulta poco probabile che verranno vietate le app indiane perché il risultato sarebbe poco significativo. In ogni caso la popolazione ha dovuto interrompere i soliti modi di comunicare ed esprimersi passando ad altri canali di comunicazione.
E’ da prevedere che, in un tempo non troppo lontano, in tutto il mondo le app diventeranno armi letali a disposizione di chi ne controlla il funzionamento e non della massa dei singoli cittadini i quali oggi ritengono di avere in mano uno strumento estremamente potente che offre l’illusione di conoscere tutto il sapere, di essere informati su tutto quanto accade nel mondo, di comandare l’esecuzione di una consegna, di credere di scegliere liberamente un viaggio o un acquisto. Ma non è così, già oggi.